L'uso della PEC (Posta Elettronica Certificata) è del tutto analogo a quello di una normale casella e-mail: si possono inviare messaggi a uno o più destinatari, rispondere, inserire allegati, usare il webmail, etc.
Sebbene sia possibile inviare un messaggio e-mail da una casella PEC verso un indirizzo normale e viceversa, qui considererò solo i messaggi scambiati tra due caselle PEC.
Per la legge italiana un messaggio PEC ha lo stesso valore legale di una raccomandata. Questo perché dopo l'invio di un messaggio si riceve una ricevuta di CONSEGNA firmato digitalmente.
Attenzione: la firma digitale attesta l'avvenuta consegna del messaggio, non attribuisce nessun valore al contenuto. Per fare una analogia: la raccomandata normale viene consegnata e firmata per accettazione, il postino garantisce la consegna della busta ma il contenuto (lettera) potrà avere un valore legale oppure no a seconda che sia a sua volta firmata o meno.
Chi deve avere la PEC?
Con le dovute eccezioni, di fatto con il termine del 30 giugno 2013 la legge obbliga ogni Partita IVA (nuova o esistente) a dotarsi di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata e di comunicarlo al Registro Imprese.
Quale è l'indirizzo?
L'indirizzo PEC può avere varie forme, il suggerimento di Poste Italiane è quello di attestarlo sul dominio di terzo livello postecert.it; l'indirizzo sarà del tipo miapec@postecert.it.
I Vantaggi della Posta Elettronica Certificata
- la PEC è immediatamente identificabile dal mittente (evita confusione con la mail normale)
- l'indirizzo legato al dominio di proprietà non cambierà se si decide di cambiare gestore (e evita la comunicazione di variazione al registro imprese)